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13 - La volta del dating sbilenco

Tutto quel che ti serve sapere per goderti meglio l’eros - di qualsiasi tipo

La volta del dating sbilenco

In cui ti dico esattamente come trovare il partner che sogni. E alla fine c’è il vero motivo per cui il contadino non vuole saperne di formaggio con le pere.

Ehilà!

C’è una remotissima possibilità che nelle ultime newsletter sia stato un po’ troppo filosofico e pesante. Mi sembra quindi il caso di tornare a concentrarsi sulle basi: tipo la domanda fondamentale contro cui picchiamo tutti regolarmente il naso, e alla quale una volta tanto posso dare la risposta che cerchi. Io sono Ayzad, dal secolo scorso studio e insegno le sessualità insolite, e non ho mai detto che le risposte giuste non siano filosofiche e pesanti.

Oggi, fra le altre cose, parliamo di dating fra kinkster, della fine della privacy, della fiera delle sconcezze inattese, e tanto altro.

Pronti ad approfondire? Allora esploriamo insieme!

[Tutti i contenuti sono 100% IA-free]

PARLIAMO DI…

Come trovare il partner kinky giusto

Il magico mondo delle sessualità alternative funziona esattamente come tutti gli altri. A un certo punto i play party, i munch e i corsi di tantra carpiato finiscono, e fino alla prossima volta tocca tornare alla quotidianità fatta di lavoro, spesa, sex toy da lavare, rogne con i parenti e chiacchierate con gli amici. E, proprio come in tutti gli altri ambienti, è lì che ci si comincia a lamentare.

Giantizio non riesce proprio a trovare una partner; Tizielope sta valutando di farsi suora pur di non essere più assediata da psicopatici sulle app d’incontri; Tiziuno e Tizialtra si sono mollati dopo tot anni; i Politizi sono diventati tutti monogami… L’unica stravaganza è che, rispetto ai colleghi d’ufficio, qui ci sono pure paradossi incomprensibili.
Possibile che la SuperMistress più figa della città stia cercando disperatamente uno schiavo ma intanto sia ridotta a serate da gattara? E, se è così, come mai il TurboSchiavo non riesce a incontrare nessuna dominatrice con cui valga la pena relazionarsi? E così via, naturalmente, con tutte le combinazioni di pratiche e ruoli che tu possa immaginare.

Il punto è che i fatti parlano da soli. Non è solo questione di avere un approccio decente al dating kinky, che già sarebbe un passo avanti notevole. Non si tratta nemmeno di trovare quelle rare oasi felici in cui i rapporti non siano filtrati da patetiche transazioni commerciali. O meglio: quelli (e altri) sono problemi veri, ma con soluzioni concrete e accessibili.
No, il fatto è che - così come altrove, ma obiettivamente di più - nelle tante community dell’eros insolito anche le relazioni migliori… tendono a durare poco. Molto poco.

Negli ultimi tempi è un tema su cui mi ritrovo a conversare sempre più spesso, di solito con persone assai scoraggiate, deluse o arrabbiate. Perché - spoiler - anche chi ama il sesso estremo vorrebbe avere una vita sentimentale stabile, anziché trovarsi immerso in un frullatore in cui la gente va e viene, cambia gusti e idee da una settimana all’altra, o concepisce i partner come smartphone grossomodo intercambiabili ma con upgrade e modelli sempre nuovi da desiderare come bulimici erotico-affettivi.
Chiunque vuole “la storia seria”, magari chiamandola ‘24/7’ perché fa più edgy. Ma intanto l’impressione più diffusa è quella di un universo parecchio precario, come in una specie di Jenga perenne perché tanto è tutto un divertimento, separato dalla “vita vera”. Come se pensare 15 ore al giorno tutti i giorni a roba che molte giurisdizioni censurerebbero per eccesso di porcellaggine non facesse parte della realtà. Mah.

Chi studia sociologia pensa che si tratti dell’effetto di una somma di cause. L’abitudine agli eccessi di stimoli appresa dai social network; l’ansia per il futuro derivante da notizie di cronaca indistinguibili da una pessima sceneggiatura; la FOMO; l’inesistente educazione affettiva; le aspettative irrealistiche raccontate dai mass media; una terribile “cultura del dating” e mille altre motivazioni, tutte in qualche modo sicuramente valide.
A ‘sto punto, però, penso di poter dire pure la mia. Dopo parecchi ragionamenti, credo di avere infatti identificato due punti chiave caratteristici del mondo kinky che meritino quanto meno di essere presi in considerazione.

Il primo è una inquietante confusione fra tipi di rapporti in realtà molto diversi fra loro. Semplificando, è come se per sempre più persone non ci fosse grande differenza fra conoscenti, amici, scopamici, compagni di gioco, amanti, partner e compagni di vita.
È qualcosa che si nota molto fra chi appartiene alla Gen Z ma sta tracimando anche verso fasce di età più alte, a confermare la teoria della società liquida di Bauman. Spesso non c’è malizia né consapevolezza, eppure è chiaro che se la sensazione è che le presenze nelle nostre vite siano tutte effimere e sostituibili come personaggi di un videogame, sia anche complicato concepire affetti solidi.

Il secondo elemento è un generico fanatismo per l’indipendenza. Entrare in relazione significa sì trarre benefici dalla presenza di un’altra persona - ma comporta anche cederle parte di sé sotto forma di tempo, autonomia, e per certi versi di identità. Per fare un esempio: non si può (o per lo meno non si dovrebbe) fare un figlio senza assumersi le responsabilità e l’identità di ‘genitore di quel figlio’.
Eppure proprio nell’universo kinky, dove si parla tanto di “appartenenza” e di “percorsi”, la voglia di impegnarsi e in qualche modo sacrificare un po’ della propria libertà sembra scarseggiare. Ti ricordi quel discorso su «ma così diventa un lavoro!»? È come se si volesse cogliere i frutti della relazione… restando però fuori dalla relazione.

Avere presente tutto ciò non serve solo a deprimersi. Basta infatti guardare la questione da un’altra prospettiva per rivelare il segreto con cui potrai identificare a colpo sicuro i partner giusti.

La prossima volta che ti troverai a chiederti se la persona che hai di fronte valga la pena di rischiare l’ennesima frattura cardiaca, comincia da quel che ci eravamo detti sulla negoziazione e chiedile esplicitamente che tipo di rapporto stia cercando. Se ha già le idee chiare sul non volere nulla di impegnativo, saprai fin dall’inizio che aspettative farti.

In caso contrario bisognerà tuttavia spingersi (entrambi!) a ragionare su un altro punto importante: «ok… ma quanto ti vuoi davvero mettere in gioco?» L’elemento comune in ciò che abbiamo elencato all’inizio infatti sta tutto qui: nel quanto si sia disposti a cambiare in nome della relazione.
Può essere un cambiamento di vita («il mio sogno è sposarmi e crescere con te trentanove marmocchi») o restare circoscritto ad attività specifiche («voglio abbracciare il mio lato sottomesso e farmi plasmare docilmente in ciò che desideri»); può essere qualcosa di permanente o limitato a un certo periodo… Il punto è avere le idee chiare e poi fare tutto il possibile per mantenere la parola. Vale per le coppie vanilla, e vale esattamente allo stesso modo per chi fa robe per cui non esistono nemmeno tag su YouPorn. Le persone non si trattano come sex toy - nemmeno quando aspirano ad esserlo.

Sembrava ovvio? Apparentemente non per tutti, ma se una conversazione seria e un paio di domandine giuste possono contribuire a migliorare il tuo futuro di coppia (o trio, polecola, eccetera)… vale la pena provarci, no?

STIMOLAZIONI

E rieccoci con le notizie che sicuramente non troverai mai nei telegiornali o sui social. Eppure scommetto che anche per te siano più interessanti delle dichiarazioni sociopatiche dei politicanti…

(Lo sai che devi cliccare le didascalie, vero?)

STORIE DI COACHING

Dicono di me - La testimonianza di Lara

«A volte per risolvere i problemi con la propria sessualità è necessario un piccolo aiuto. Pudore, disagio o nel mio caso un’errata valutazione del problema stesso ti convincono che gli ostacoli siano dovuti a sfortuna, incapacità personale o perfino assurde e inaccettabili (socialmente) esigenze personali. Ayzad mi ha aperto un “mondo” che era lì a due passi da me, e di cui non mi ero mai accorta. Ha saputo creare un clima disteso, senza giudizi né falsi moralismi. E ha fatto molto di più: mi ha aiutato ad aprire porte ed eliminare ostacoli che non vedevo o non volevo vedere.

Mi ero fissata ormai da anni di volere un obiettivo irraggiungibile, ma lui mi ha guidato nel percorso per conquistarlo individuando e rimuovendo gli impedimenti e gli atteggiamenti sbagliati che sabotavano i miei tentativi di arrivare alla piena soddisfazione personale.
La sua profonda esperienza nel campo delle sessualità alternative è un'importante e fondamentale risorsa per chi non trova appagamento nella sfera sessuale, ed è un peccato non sfruttare tanta conoscenza. Consiglio vivamente a chi vive un disagio sessuale o semplicemente vuole vivere nuove esperienze di lasciarsi aiutare.»

Lara

INCONTRIAMOCI

Ecco i prossimi appuntamenti dal vivo:

Corpi di carta - Festival

11 OTTOBRE - ROMA

Parliamo di saggistica BDSM in ambito gay. Sul palco ci sono anche il sessuologo Fabrizio Quattrini e il critico Davide Ferraro.

II Kreis - Party

17 OTTOBRE - MILANO

Una serata di clubbing estremo… con un utile inizio soft: in apertura terrò un laboratorio sulla negoziazione, ché non si sa mai…

DAGLI ARCHIVI

Lo strano caso del macinino semiotico

Il sesso è il chiodo fisso di… beh, praticamente chiunque - ma in media ci si impegna moltissimo a fingere che non sia così, e soprattutto a non informarsi affatto sull’argomento. Così ogni tanto qualcuno ne approfitta, e succedono eventi incredibili come questo - che all’epoca mise sottosopra il mondo dell’arte. Ti spiego tutto in un articolo.

LETTURE

Due libri che ti piaceranno:

On tour

Se oggi le sex worker a caccia di clienti in altre città usano la buffa formula “on tour” è colpa di questo libro. Solo che l’autrice in viaggio ci andava davvero in tutto il mondo, e ogni volta tornava sapendone di più sul BDSM. Qui racconta tutto.

Per quanto lo faresti?

La risposta alla sfida di scrivere “il racconto più porno del mondo”… che parla anche di molto altro.

È quasi il momento di tornare ai tuoi impegni (o quanto meno a cercare altra roba interessante online), ma fatti coraggio: volendo, anche oggi hai un sacco di argomenti da approfondire. E se ti stai chiedendo perché diavolo il mondo delle sessualità atipiche sia così assurdo, credo di avere una risposta in arrivo.

Cosa ti ha interessato di più questa volta? Cosa vorresti leggere la prossima? Scrivimi: non riesco a rispondere a ogni mail, ma le leggo tutte!

Ricorda che per te questa newsletter è gratis, ma non per me - crearla mi impegna parecchie ore ogni volta - se ti ha intrigato puoi aiutarmi inoltrandola a qualcuno che ti piace, o iscrivendoti al mio canale YouTube.

E COME PROMESSO…

Continua la saga dei post censurati da Instagram: questo faceva parte di una serie dedicata alle scoperte più curiose nel campo della sessuologia… e in questo caso della botanica.

Alla prossima, e nel frattempo… goditi la vita!

A.